La dipendenza affettiva

L’altro lato dell’amore, la dipendenza affettiva, può emergere in relazioni disfunzionali in cui uno o entrambi i partner non hanno raggiunto un livello di maturità emotiva tale da poter vivere una relazione sana gestendo le oscillazioni tra dipendenza-autonomia e fusione-individualità.

Quando ci si dedica completamente all’altro, fino quasi ad annullarsi, quando si ritiene che l’amore risolverà ogni problema (soprattutto i comportamenti lesivi del partner nei nostri confronti), che la persona con cui si è insieme cambierà idea, migliorerà il suo comportamento, o tornerà sui suoi passi; e contemporaneamente si prova segretamente rancore verso il partner, misto a un senso di inferiorità, una profonda e forte gelosia, si ha paura di essere abbandonati, di perdere l’amore, l’autostima rasenta il fondo e si è presi da uno strano senso di vergogna. Si inizia ad intravedere la dipendenza affettiva.

Questo modo di sentire nasce da uno stato naturale dell’essere umano: l’attaccamento alle figure genitoriali. I primi anni di vita del bambino sono caratterizzati da un forte legame con la madre, dalla simbiosi prenatale alla relazione diadica che si instaura successivamente si sviluppa un rapporto unico, grazie al quale la madre sarà capace di comprendere i bisogni del figlio e curarsene (lo nutrirà, gli darà protezione, interagirà, giocherà e comunicherà con lui, gli lascerà spazio per crescere…). E’ in questo intenso scambio di attenzioni che opera il primo, autentico, processo di regolazione affettiva. Grazie a questo processo il bambino può imparare a regolare l’espressione dei propri bisogni sulla base delle risposte che riceve dai genitori.  centro per la dipendenza affettiva PescaraQuando nel delicato processo sinteticamente descritto subentrano comportamenti poco accoglienti da parte dei caregivers, un brusco abbandono, o determinati stili genitoriali, è possibile che crescendo si verifichi un aumento del bisogno di essere accettati dagli altri. In particolar modo, sul versante affettivo-comportamentale, si ricercherà ostinatamente l’amore e l’attenzione del partner. La propria autostima sarà maggiormente influenzata dall’esterno e sarà posta prevalentemente nelle relazioni. Una relazione amorosa prenderà il sopravvento sul senso di identità e dominerà la percezione del proprio valore, rendendo instabile la capacità di riconoscere se stessi come individui separati, completi, validi ed autonomi. La deriva più patologica di questo quadro è il divenire “ostaggi” nelle mani di chi avrà mostrato approvazione o affetto.

E’ noto a tutti che durante la tipica fase dell’innamoramento si avverta un impulso di dipendenza e di fusione affettiva, questo sentimento viene poi “assimilato” dalla persona che nel tempo “torna a se” arricchita dalla relazione in corso. Nella dipendenza affettiva, invece, il desiderio (o piuttosto il bisogno) fusionale perdura o si accresce esasperatamente.

Chi vive le relazioni di dipendenza con questo stato d’animo potrà sperimentare frequentemente depressione, ansia, forte gelosia, senso di vuoto, insicurezza, senso di colpa, disturbi del sonno, irritabilità, problemi alimentari, ossessioni e compulsioni. Queste reazioni sono conseguenze di un senso di sé divenuto dipendente dall’altro.

dipendenza-affettiva Studio Farrace Psicologo PescaraInoltre chi vive una dipendenza affettiva tende a reprimere la propria personalità, i desideri ed i rapporti con altre persone al fine di preservare i delicati equilibri della coppia. O in nome del benessere del partner, al quale viene assegnato il ruolo di salvatore senza spesso rendersi conto di questo enorme investimento.
Un rapporto così vissuto è quindi una condizione che rende incapaci di esprimere i propri sentimenti e che minaccia gravemente la salute e il benessere psicologico della persona.

I sintomi sopra descritti sono una spia che qualcosa non va e spesso solo dopo un po’ di tempo e di esperienze si riesce ad accettare la propria condizione quanto basta da richiedere un aiuto psicologico per far luce sulle cause e le dinamiche che hanno tenuto invischiati in una relazione che genera dolore e perdita di autonomia (dipendenza appunto).

Non è necessaria la presenza di azioni violente o che arrecano rischi al partner che li subisce per parlare di dipendenza affettiva. La caratteristica chiave risiede nel far dipendere il proprio equilibrio psicologico dall’altro.

Sul sito dell’associazione ChiaraSole ho trovato il racconto in cui una ragazza che espone la sua dipendenza affettiva (http://www.chiarasole.it/variediscussioni/dipenzaaffettiva.html)

Dott. Farrace, Psicologo a Pescara.

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